GINEVRA E LONDRA, DOVE IL DIABOLICO SI NASCONDE NEL DETTAGLIO

Direste mai che una linda, tranquilla e un po’ sonnolenta città elevetica o che un’austera, metodica city d’affari britannica siano riconosciute dagli ambienti dell’occultismo europeo come due importanti centri di magia? Non solo: addirittura di magia nera? Forse è vero – come recita un vecchio adagio yddish – che il diavolo ama nascondersi nei dettagli.

Si tratta di Ginevra e Londra, le ultime due città che chiudono la triangolazione magica tra i 5 punti che abbiamo sin qui costruito tra i paralleli 45° (Torino e, mezzo grado  più su, Lione), il 46° (la città svizzera sul lago Lemano), il 50° (Praga) ed il parallelo 51° 30’ (quello più settentrionale che taglia la capitale britannica).

euroFIG. 1

I quattro vertici opposti di questo quadrilatero irregolare che abbiamo tracciato, uniti fra di loro si incrociano al centro (FIG. 1) ed è proprio qui che incontriamo Ginevra, baricentro sia delle forze positive (triangolo con il vertice verso l’alto) sia di quelle di segno opposto (triangolo capovolto verso il basso). E’ per questo che il capoluogo del Cantone francofono ha doppia valenza di magia bianca e di magia nera, perché su Ginevra convergono le energie positive di Torino e Lione, quelle negative di Londra e Praga.

E’ un luogo d’acqua, posta alla confluenza tra l’estremità meridionale del lago e due fiumi, il Rodano e l’Arve (che del Rodano è immissario). E proprio il Rodano è la via fluviale che unisce la città svizzera a Lione. I legami con Torino sono invece di natura storica, essendo questo Cantone per tradizione appannaggio di Casa Savoia. C’è un sobborgo di Ginevra, Carouge, che è stato interamente progettato e costruito da architetti piemontesi. L’acqua è l’elemento che esalta le potenzialità paranormali e uno dei simboli di Ginevra è il Jet d’Eau, il “getto d’acqua”, la fontana in mezzo al lago che dalla fine dell’Ottocento è una delle attrazioni cittadine più fotografate dai turisti. Il suo spruzzo si alza sino a raggiungere i 140 metri dal pelo dell’acqua, una carica di energia che tocca i 200 chilometri orari (FIG. 2). Per gli esoteristi questi sono tasselli di una lettura più tra le righe dei depliant d’agenzia.

jet d'eauFIG. 2: Ginevra, le Jet d’Eau

La città è stata sede della Società delle Nazioni tra la fine della prima guerra mondiale e la fine della seconda, poi convertita in Organizzazione delle Nazioni Unite. Questo aspetto di transnazionalità a carattere pacifista e umanitario riverbera certe peculiarità della dottrina massonica che nei suoi principi inneggia al lavoro per il bene ed il progresso dell’umanità, in un’ottica che travalica gli steccati religiosi e nazionali. Inoltre è sede dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Queste sono le qualità iscrivibili al campo bianco della triangolazione.

Allo stesso tempo, però, la città è il centro mondiale dell’economia e della finanza, per tradizione le occasioni in cui il Maligno dà il meglio di sé, se ricordiamo come il Santo d’Assisi, in conformità con gli insegnamenti evangelici che vogliono il denaro strumento demoniaco, equiparasse l’oro allo sterco del diavolo (Tommaso da Celano, Vita secunda S. Francesci, cap. XXXV). In una scena de La montagna sacra, film esoterico di Alejandro Jodorowsky del 1973, marcata è l’allusione alla magia (nera) e alla trasmutazione  letame/oro. L’Alleanza degli Ordini di S. Giovanni di Gerusalemme ha sede a Ginevra, un territorio come si è detto controllato  dai Savoia, regnanti cui spettano i titoli di Cavaliere di Malta, di Cavaliere dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, di Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Si tratta dunque di cavalierati di derivazione Templare, che ne avevano ereditato i cospicui i tesori portati dal Vicino Oriente e della cui entità ancora si favoleggia. Da qui l’ombra oscura che si allunga sulla pigra città e le conferisce un’arcana venatura di funesto mistero.

Né va dimenticato che Calvino, il riformista della chiesa protestante e antiromana, proprio qui è nato nel XVI secolo ed uno dei monumenti segnalati dalle guide è il Muro dei Riformatori che celebra appunto i maggiori rappresentanti del Calvinismo e della sua teologia, opera di architetti svizzeri e scultori francesi inaugurata nel 1909 in occasione del IV centenario della nascita di Jean Cauvin all’interno dell’Università di Ginevra, da lui stesso fondata (FIG. 3).

riformatoriFIG. 3: Ginevra, Muro dei Riformatori (1909)

La City of London è nota fra gli occultisti come ‘Nuova Gerusalemme’, alle direttive del Titulus dell’Ordine di Malta, titolo acquisito dai Cavalieri Templari grazie alla Bolla Ad Providam del 1312 di Papa Bonifacio VIII. L’intero settore commerciale mondiale odierno è circoscritto al ‘Miglio Quadrato’ a partire da un documento del 1666 (i numerologi facciano caso alla data, anno del grande incendio che devastò la città): il Cestui Que Vie Act, atto di fondazione della servitù collettiva mondiale.

Nei recenti anni ’80  qui da noi si parlò a lungo del londinese Ponte dei Frati Neri in occasione delle torbide vicende legate alla P2 e all’ambigua morte di Roberto Calvi. Si giocò molto sul fatto che il luogo scelto per la messinscena del suicidio, The Blackfriars Bridge, potesse essere una sciarada che conduceva ai fratelli incappucciati della Freemasonry che in quelle oscure circostanze era più che un sospetto.

markerFIG. 4: Londra, Dragone di Temple Bar

L’inquietante dragone (FIG. 4) che si staglia all’ingresso di Fleet Street contro il cielo della City, ricorda in modo assai sinistro un baphomet, diabolico angelo caduto, con ali da pipistrello e ghigno luciferino. Biglietto da visita del quadrilatero templare (il portale monumentale è infatti chiamato Temple Bar), l’opera è dello scultore Charles Bell Birch (1832-1893).

La City di Londra ha un Omphalos, cioè quello che nei culti ancestrali era considerato il baricentro delle forze ctonie, ed è Paternoster Square, più precisamente la Colonna centrale (alta 23 metri), iconograficamente molto prossima alla simbologia massonica, posta là a mo’ di obelisco a fare da asse verticale di congiunzione fra le divinità infere e quelle cosmiche solari. La fiamma in cima alla colonna rappresenta la luce della conoscenza, il terzo occhio dell’illuminato di cui parla Paracelso (FIG. 5). L’area di questa piazza sembra essere stata prescelta perché antico luogo di culto mitraico e il toponimo parrebbe piuttosto derivato dal termine latino Pater designa il più alto grado iniziatico di quegli antichi Misteri.

paternosterFIG. 5: Londra, Paternoster Square

La Temple Church, fondata nel XII secola, ricalca nell’impianto planimetrico, in particolare nella rotonda, il modello ecclesiale del Santo Sepolcro gerosolimitano, importato dalla Terra Santa dai cavalieri crociati.

Temple ChurchFIG. 6: Londra, Temple Church

Proprio nella City nel 1717, nella locanda  “All’oca a alla graticola” (The Goose and Gridiron Ale House) furono poste le basi della moderna Massoneria, nata dalla fusione della muratoria operativa con quella speculativa.

Goose_and_GridironFIG. 7: Londra, Locanda “All’oca e alla graticola” dove il 24 giugno 1717, il giorno di S. Giovanni Battista, nasce la Gran Loggia d’Inghilterra

Come in tutte le altre città ricordate in questo excursus periegetico nel mistero, anche a Londra è presente l’elemento acqua: il Tamigi alla sua foce, in quelle che sono le nozze mistiche tra il fiume e il mare, il maschile ed il femminile, il solare e il lunare. E Londra è per consolidata tradizione città cancerina, assai sensibile all’umido, all’umorale, al sensitivo.

arch. Renato Santoro – Roma, aprile 2015

Links correlati:

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PRAGA

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